La nuova cultura a sostegno del paziente fragile: una nuova consapevolezza

La nuova cultura a sostegno del paziente fragile: una nuova consapevolezza

Nel mondo sanitario sta costantemente aumentando l’interesse nei confronti della componente anziana alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione: nel 2065 la quota di over 65enni arriverà in Italia a toccare il 34% della popolazione.

Mentre il concetto di anzianità ha parametri precisi, non è così per il concetto di fragilità clinica: Istituzioni sanitarie e comunità scientifica si interrogano oggi per individuare quali criteri identifichino, nell’ambito dei pazienti cronici complessi, il paziente fragile”. “Proprio per arrivare ad una definizione universale e condivisa di paziente fragile, Fondazione Salvatore Maugeri prenderà parte attiva al dibattito internazionale scientifico dove già si discutono diverse definizioni – spiega il Prof. Antonio Spanevello, Direttore Programmi Scientifici di Fondazione Salvatore Maugeri – e pertanto Fondazione Salvatore Maugeri intende contribuire attivamente ad una migliore profilazione del paziente fragile grazie alla sua esperienza molto forte sul campo”. 

I pazienti fragili sono soggetti “vulnerabili”, molte volte affetti da malattie croniche complesse, con presenza di comorbilità, instabilità clinica, politerapia e con ridotta autosufficienza. Si possono, in alcuni casi, aggiungere problematiche sociali e famigliari che rendono ancor più difficile la gestione. 

Risulta pertanto essenziale definire nuovi percorsi assistenziali integrati in grado di poter prevenire la condizione di fragilità o di garantirne la corretta presa in carico attraverso la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi socio-sanitari. 

Il mondo scientifico organizza interessanti momenti di dibattito sulla gestione della fragilità clinica, tema che viene trattato anche in numerose pubblicazioni.